Antiquarium "N. De Rosa”
La Casa della Cultura ospita l’Antiquarium “Nicola de Rosa”, uno spazio moderno e affascinante dove il tempo sembra sospeso e le vestigia del passato emergono dalle profondità della storia, restituendo testimonianze italiche, romano‐imperiali, medievali ma anche dell’età del bronzo. Inaugurato nel 1997, l’Antiquarium custodisce i segreti dell’antica città di Tauriana, un tempo crocevia di civiltà e commerci che percorrevano le rotte dello Stretto di Messina. Reperti unici, alcuni dei quali riemersi dalle acque della “Costa Viola”, narrano la storia di una terra che ha accolto popoli lontani, marinai, mercanti e soldati: anfore del IV‐V sec. d.C. che un tempo solcavano i mari trasportando olio e vino, il cui impiego è stato riconosciuto anche in edilizia, ceramiche che raccontano di mani esperte e vita quotidiana. Un vero e proprio scrigno di tesori archeologici, molti dei quali giacciono da secoli tra i fondali del mare che bagnava le sponde di Taurianum. Tra i ritrovamenti più straordinari spicca un busto‐ritratto dell’Imperatore Adriano (117‐138 d.C.), opera di scultore provinciale (135‐140 d.C.) rinvenuta fortuitamente alla fine del secolo scorso in contrada Scinà. L’imponente busto raffigura l’Imperatore in tutta la sua maestosità, lo sguardo rivolto verso l’eternità, come se ancora vegliasse sulle terre che un tempo governava. Esso ci ricorda l’importanza di questo territorio nelle rotte commerciali e militari dell’Impero Romano.
Attraverso dieci vetrine accuratamente allestite, l’Antiquarium racconta cinque contesti archeologici che abbracciano oltre tremila anni di storia. È una porta che ci conduce indietro nel tempo. Il pianoro di Taureana, antico cuore pulsante di questa terra, rivela le sue origini protostoriche, evolvendosi in città italica e infine in centro romano con il nome di Tauriana. Qui, le rovine sussurrano vita quotidiana, commerci, preghiere e battaglie, in un intreccio che si snoda attraverso le epoche. Si sente anche la vita che animava il litorale di Scinà, tra necropoli e abitazioni imperiali. Oggi, questo sito fa parte del Parco Archeologico dei Tauriani “Antonio De Salvo” che si estende per tre ettari su un promontorio che domina la costa, con una vista mozzafiato sul mare, lo stesso mare che un tempo solcavano le navi romane. Qui, gli scavi hanno riportato alla luce le capanne di 4000 anni fa, memoria di un’umanità che già abitava queste terre, e le rovine di una città pulsante di vita.
Oggi, questo sito fa parte del Parco Archeologico dei Tauriani “Antonio De Salvo” che si estende per tre ettari su un promontorio che domina la costa, con una vista mozzafiato sul mare, lo stesso mare che un tempo solcavano le navi romane. Qui, gli scavi hanno riportato alla luce le capanne di 4000 anni fa, memoria di un’umanità che già abitava queste terre, e le rovine di una città pulsante di vita. Tra i tesori dell’Antiquarium è possibile rivivere scene di vita quotidiana di antiche civiltà, sentire il brusio delle antiche strade romane, essere presente alla scena di caccia immortalata nei mosaici della Casa del Mosaico, o percepire il fervore del santuario urbano – conosciuto anche come la Casa di Donna Canfora e vivere la sua leggenda.
E poi, eretta sul promontorio, è possibile osservare la maestosa Torre d’Avvistamento, baluardo del Cinquecento, che scruta ancora oggi il mare come sentinella del passato. Ogni pietra di questo luogo racconta un frammento di una storia millenaria, fatta di conquiste, tradizioni, vita quotidiana e leggende. Ma il viaggio non si ferma solo a Taureana. Le vetrine conducono in luoghi come la Grotta Pietrosa, un rifugio naturale che, nel cuore dell’età del Bronzo, proteggeva le vite di antiche comunità, lasciando dietro di sé testimonianze preziose. O ancora, il complesso di San Fantino e la sua suggestiva Cripta parlano di un’epoca in cui fede e potere si incontravano tra le rovine di una necropoli. L’Antiquarium è un viaggio emozionante nel cuore antico della Calabria, dove la storia si vive con immaginazione e stupore, riscoprendo un passato che ha ancora
tanto da raccontare.